Ricordo che negli anni '70 uscì una canzone del Coro Antoniano di Bologna che recitava così: "Ma che paese straordinario! ‘E il paese dell' incontrario…..dove sia, non si sa!" E una bimba ripeteva: " Io lo so, ma non lo dico...."
Quante volte ho pensato alla verità nascosta di questa canzone durante le mie lezioni! Respirazione invertita, posture scorrette, nessuna naturalezza nel leggere ad alta voce, nessuno che sa più gridare, senza poi diventare afono. Molte volte ho notato come i danni peggiori li subiscano i primi della classe, mentre invece i ragazzi che non amano troppo la scuola, ne escano quasi indenni, non avendo forzato più di tanto la propria natura.
Purtroppo è un dato di fatto: l’approcciarsi a bambini e i ragazzi alla stregua di contenitori vuoti in cui infilare nozioni a più non posso, provoca un danno che poi da adulto occorre recuperare.
Nelle scuole dell’antichità, come per esempio quella greca, non si "insegnava", ma si accompagnava il bambino nel riconoscere e prendere consapevolezza di ciò che aveva già a disposizione: l'intelligenza del proprio corpo, la saggezza del proprio intuito, e la perfezione della Natura (Maieutica).
Il Maestro si preoccupava di plasmare una “forma mentis” con cui l' essere umano sapesse dare le precedenze, ragionare con senso logico, seguendo contemporaneamente il proprio istinto e intuito.
Oggi purtroppo sembrerebbe che le vere conoscenze vengano quasi tenute
nascoste. Quando per esempio una persona
incomincia ad avere una seria problematica di affaticamento vocale, come accade
spesso a chiunque usi la voce per motivi professionali, deve incominciare una
vera e propria "caccia al tesoro" per poter ritrovare il proprio benessere.
Questo perchè le cattive abitudini sono così usuali nella nostra società che nessuno riconosce nemmeno di averle, fino a quando non si riesce più ad emettere un suono, nemmeno per parlare al telefono con i propri cari. Nessuno sa che la respirazione diaframmatica, con cui nasciamo, viene presto dimenticata nei primi anni della scuola primaria. In nessun piano di studi Universitario viene indicato ai futuri insegnanti come parlare correttamente in modo da preservare la propria voce; a loro volta questi ultimi non hanno le competenze per insegnare ai bambini a leggere ad alta voce, senza affannarsi, e quindi senza perdere la respirazione naturale . Tutto ciò in un circolo vizioso: lo stress del bambino nel leggere ad alta voce davanti a tutta la classe fa sì che inverta la respirazione, cosa che lo accompagnerà per tutta la vita, a meno che non faccia poi da adulto un corso di rieducazione vocale e respiratoria.
Il diaframma, muscolo importantissimo, a cui purtroppo la scienza da un’ importanza quasi irrilevante, quando lavora nel modo giusto attua un massaggio rilassante su tutti gli organi interni: stomaco, fegato, intestino ecc. Un diaframma bloccato, d' altra parte, può provocare nel tempo una serie infinita di sintomi: dalla comparsa di noduli alle corde vocali, alla cattiva digestione, problemi intestinali, asma, fino a crisi di ansia.
Ricordiamo qui che, come più volte analizzato nel Metodo "La voce liberata", la respirazione e la vocalità sono strettamente collegati alla postura: persino una postura scorretta nella zona dell'Atlante, può negli anni portare ad una seria afonia.
La domanda sorge spontanea: perchè non istituire nelle Scuole e nelle Università una materia per prendere consapevolezza di qualcosa di così importante? Perchè arrivare ad avere patologie quali i noduli alle corde vocali, per cui spesso si consiglia come unica soluzione l' operazione chirurgica?
Oggi sembra si sia quasi dimenticato che il nostro corpo è una
macchina perfetta, che può autoguarirsi. In realtà non serve l'operazione chiurgica se si attua una buona rieducazione vocale: imparando a riconoscere ed evitare quelle abitudini nocive che ci hanno portato ad usurare e invecchiare precocemente la nostra voce, ripetendo giornalmente piccoli e brevi esercizi, le nuove abitudini si assimileranno per cui ci ritroveremo come per magia una voce piu' giovane e finalmente sana.
Un saggio disse che quando si ci rende conto di aver sbagliato strada, l'unica cosa sensata da fare è tornare indietro. Rispolverare le basi su cui poggia il benessere vocale (a cui è strettamente collegato il benessere psicofisico) è quindi il primo passo da farsi, in questo caso.
Dopo di che occorrerebbe che professionisti con le giuste conoscenze in merito entrino nelle Scuole di ogni ordine e grado e tengano corsi di rieducazione vocale per allievi ed insegnanti, preferibilmente seguendo un Metodo con un preciso protocollo di esercizi .
Il vero lavoro innovativo si terrebbe però nelle scuole primarie, dove si insegnerebbe in un modo diverso, nel rispetto del tempo di ogni singolo alunno. In questo modo si eviterebbe senza ombra di dubbio ciò che abbiamo sottolineato all' inizio, ovvero la perdita della Natura.
Ma per riuscire in un progetto così ambizioso e di larghe vedute, è indispensabile fare una graduale, ma costante, inversione di rotta nelle proprie priorità. Occorre prima di tutto smettere di lasciarsi fuorviare e traviare dalla fretta, dall'ansia, dall'ambizione sfrenata. Occorre dare altre precedenze: quelle umanistiche, quelle dei valori condivisi, il rispetto degli altri ma anche il rispetto di sè stessi.
Come diceva la mia insegnante Yva Barthelemy, ideatrice del Metodo "La voix libérée": "la vera generosità è di colui che sa proteggere se stesso, prima di tutto".
E la voce, se ci pensate, è qualcosa di troppo importante per non proteggerla.