giovedì 10 ottobre 2024

Interpretare brani passionali può rovinare una voce?

 


Nell'ambiente dell'Opera Lirica è risaputo da tutti che il repertorio cosiddetto "drammatico" (Verdi, Mascagni, Wagner, per nominare qualche compositore di suddetto genere) è molto più pericoloso per una voce, del repertorio  “leggero o di agilità" (Mozart, Rossini, Handel, musica barocca o operette). Per "pericoloso" si intende che suddetto repertorio può rovinare in poco tempo una voce bella e ben impostata, fino a farla diventare rauca o addirittura ad avere problemi nella voce parlata.

Una prospettiva orribile…. Eppure, questo è capitato a molti giovani cantanti, tra cui la mia insegnante di Tecnica, il soprano francese Yva Barthelemy (colei che in seguito fu ideatrice del metodo "La Voce Liberata"). Ella cantò fin da giovanissima ruoli importanti, anche in Teatri come la Scala e l'Operà di Parigi, senza avere però nel suo bagaglio tecnico tutte le necessarie accortezze per poterli eseguire in completa sicurezza (nonostante ella avesse compiuto gli studi regolarmente al Conservatorio di Parigi!). E cio' purtroppo avvenne a sua totale insaputa.

Questo fatto infierì a tal punto sulla sua voce, fino a non riuscire nemmeno più a parlare al telefono con gli amici! Ella ci raccontò, durante i tanti Masterclass che teneva a Parigi e in Italia, che questa grave perdita non solo le precluse il continuare la carriera artistica che aveva brillantemente intrapreso, ma l’aveva fatta sprofondare in un abisso di silenzio e solitudine insopportabile. 

Per fortuna, in questa situazione dolorosissima, il suo carattere forte prevalse per cui scelse di reagire: incominciò a studiare quindi con grande ardore, sostenuta da celebri medici otorinolaringoiatri e foniatri come Alfred Tomatisse, per capire a fondo il motivo per cui ella avesse perso la voce.

Da questo approfondito e scrupoloso studio che durò la bellezza di 20 anni, ne fuoriuscì questo meraviglioso Metodo didattico (di cui siamo solo in 7 Formatrici abilitate in Italia) chiamato Metodo “ La Voix libereè”, proprio per la sua facoltà di “liberare” le voci .

Vi sono voci che nascono già libere, questo è vero, le cosiddette "voci naturali". Occorre pero' sottolineare che la Natura anche se fa spesso fa bene, non riesce in tutto, per cui occorre una sorta di  "levatrice della voce" per far sì che questa Natura fuoriesca nel modo migliore e in ogni registro.                                   

Inoltre le voci vanno costantemente controllate, soprattutto quando sopravvengono cambiamenti di vita quali una gravidanza o un parto, un lutto, o qualsiasi motivo per cui la voce non risponda come un tempo. Nel mondo del canto vi sono insiedie da tutte le parti, per chi non abbia una buona guida. Una di queste per esempio è l' interpretare brani impegnati, drammatici e passionali .

E qui ritorniamo alla nostra domanda iniziale: ciò può davvero rovinare una voce?....

La risposta è, senza ombra di dubbio, sì. E questo può accadere in qualunque repertorio, non solo in quello lirico. Anzi, nella musica leggera purtroppo questo accade ancor più spesso, proprio per le scarse conoscenze tecniche sulla didattica vocale di tale genere in Italia.    Basti pensare che fino a pochi anni fa il canto pop mancava di regolamenti e linee guida persino nei Conservatori, infatti non ne esisteva nemmeno la cattedra!.

Le cose sono, al contrario, molto diverse in America, dove si possono trovare Metodi vocali pop di grande rilievo, prova ne sono infatti le cantanti americane, uniche al mondo in bravura sia tecnica che interpretativa.

La musica cosiddetta “leggera” è sicuramente chiamata in modo improprio da noi Italiani. Vi sono alcune canzoni del genere pop/ folk (o peggio ancora, rock) che hanno la facoltà di distruggere una voce in soli 6 mesi! In genere sono quelle canzoni che richiedono uno spessore interpretativo maggiore delle semplici canzonette orecchiabili che si usano generalmente per accompagnare le gite o le spiaggiate.

La voce per essere sana ha bisogno del giusto rilassamento e la giusta tonicità, ma è soprattutto il rilassamento il fattore primario per iniziare a studiare canto. Per questo motivo, nei primi anni di studio ben vengano tutte le canzoni morbide, spiritose, frivole o angelicate, che possano favorire questa rilassatezza dei muscoli del collo, del viso, delle spalle e di tutti i muscoli coinvolti nell'atto fonatorio.

Passare da uno stile morbido ad uno piu' forte ed aggressivo, che sia in grado di trasferire al pubblico le mille sfumature del dolore, della rabbia, dello sdegno, fino alla follia del grido disperato, questa è un'operazione molto delicata che va fatta con tutto il riguardo possibile, sempre sotto la scrupolosa supervisione e la guida esperta di un cantante che conosce le insidie nascoste di tale atto ed è capace di trasferire le proprie conoscenze all'allievo.         

Di solito, un giovane cantante che sa già cantare bene brani pop, per poter interpretare in maniera ottimale un primo brano di questo genere, ci impiega come minimo un anno di tempo! Questo perché i muscoli vanno allenati a sostenere un peso maggiore, esattamente come si fa in palestra con i pesi: poco alla volta e con il dovuto riguardo.

Per cui, per un giovane che voglia intraprendere lo studio del canto è bene sapere che la voce va protetta e controllata costantemente , fino a che non abbia completato gli studi, in ogni registro e in ogni tipo di repertorio. Per diventare cantanti di lunga durata è bene sapere infine che si deve seguire coscienziosamente il motto: " Chi va piano, va sano e va lontano".

Sara Nastos

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